L’avventura di Natur-Ability è nata quasi quattro anni fa. Eravamo a Terracina (per chi non la conoscesse, una città della Riviera d’Ulisse che si affaccia sul Mar Tirreno proprio all’altezza delle isole pontine: Ponza, Ventotene, Palmarola e Zannone). Era l’autunno del 2016, periodo in cui per chi vive nelle città di mare, la carica energetica accumulata nella bella stagione chiede di essere riconvertita e messa in circolo per continuare ad alimentare con la sua linfa vitale anche le giornate più corte e buie. Ci siamo ritrovati così, semplicemente, intorno a un tavolo con un gruppo di amici, amici di amici, amici-parenti: ci siamo raccontati le nostre esperienze lavorative e associative al fianco delle persone con disabilità.
Erano tutte storie belle, di associazionismo, di generosità, di cura dell’altro, di respiro locale, nazionale e internazionale. Non ci conoscevamo già abbastanza, ma si capiva che qualcosa in più del semplice impegno filantropico ci univa e che se avessimo potuto lavorare assieme, probabilmente, saremmo stati in grado di mettere a frutto qualcosa di più grande della somma delle nostre attività.
Non è passato molto che l’occasione giusta ci si è presentata davanti: era un bando della Regione Lazio, finanziato da fondi europei, che si addiceva proprio al caso nostro. Abbiamo risposto con tutte le nostre energie: abbiamo dovuto lavorare molto, incontrarci sempre più frequentemente, fondere e modellare competenze già in campo e sogni da inseguire, incontrare autorità e istituzioni locali per comprendere un territorio complesso per mille aspetti, fra cui proprio quello sociale. Abbiamo cercato di capire come con le nostre limitate forze di enti del Terzo Settore avremmo potuto sopperire alle troppe carenze strutturali registrate nelle nostre zone di intervento della provincia di Latina (in particolare Terracina e Sabaudia).
Il risultato dei nostri sforzi è stato il progetto Natur-Ability: percorsi di inclusione in favore di giovani con disabilità nel territorio dell’Agro Pontino. Abbiamo dovuto aspettare fino al mese di settembre del 2017, ma finalmente la Regione Lazio ci fece sapere che la nostra idea era piaciuta e che nel giro di qualche mese (precisamente nel mese di marzo 2018) avremmo potuto iniziare a lavorare assieme! L’emozione era tanta, così come il lavoro che ci si profilava davanti. Non eravamo più un gruppo di “amici di amici”, ma partner di un progetto che ci avrebbe visto lavorare fianco a fianco per gli anni a venire…infatti, nel 2019 ci fu finanziata anche la seconda annualità del progetto, conclusasi solo lo scorso aprile, in piena emergenza COVID!
I nostri nomi erano Dokita onlus, Demetra, HAbitaTerra, Articolo Ventiquattro, ma i veri protagonisti di questa avventura sono stati Alessia, Antonio, Daniele, Enrico, Eric, Erica, Gabriella, Gianluca, Gianmaria, Jacopo, Karina, Lassana, Luca, Simone… Non sono certo mancati gli imprevisti e le difficoltà, come in ogni avventura che si rispetti, ma l’entusiasmo che abbiamo visto negli occhi dei ragazzi che hanno preso parte al progetto, la coesione del loro gruppo, la gioia con la quale hanno accolto ogni novità loro proposta sono stati il motore di ogni entusiasmante giornata trascorsa con loro così come della più fredda attività di programmazione e gestione del progetto.
Voi lettori, avete potuto seguire i tanti episodi di questa avventura raccontati di volta in volta su questa rivista, sui nostri social, nelle newsletter, sul nostro sito: i laboratori teorico-pratici in materia di tecniche agricole e di allevamento, di trasformazione dei prodotti alimentari, di educazione alimentare e cucina, di cura dell’asino e del suo habitat; e poi gli eventi pubblici di divulgazione del progetto, le attività di coinvolgimento delle scuole superiori e le nostre campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e ai nostri sostenitori culminate nel docufilm intitolato “Natur-Ability: una ricetta per l’inclusione” (https://www.youtube.com/channel/UCCkBdKBCGeRT6wt2dhtq0YA/featured) e nei più recenti video “Il mondo al contrario: includere si può” (https://www.youtube.com/watch?v=QwGeHOKH5P4) e “Le dieci regole da seguire ai tempi del Coronavirus” (https://www.youtube.com/watch?v=k-C9hFicHcY). Dietro a tutto questo, un selezionato team di psicologi, psicoterapeuti, educatori, assistenti sociali, avvocati, videomakers, progettisti, esperti in comunicazione che hanno garantito un continuo lavoro di presa in carico e cura della persona, di counselling psicologico e familiare, di counselling legale e di orientamento al lavoro e di ricaduta territoriale delle azioni.
Cari lettori, non sappiamo se siamo riusciti sempre a trasmettervi l’emozione che guidava il nostro impegno, se siamo stati in grado di farvi arrivare, ovunque voi vi troviate, l’importanza di questo tipo di lavoro per il tipo di territorio nel quale operiamo. Un territorio forse noto per la sua vocazione turistica, ma tremendamente deficitario per quanto riguarda la sua capacità di inclusione dei suoi stessi cittadini e cittadine in condizione di marginalità sociale.
Per due anni, grazie al sostegno economico della Regione dedicato proprio alle aree più marginali del Lazio, siamo stati al fianco non solo dei ragazzi (tutti giovani disoccupati con disabilità certificata di età compresa fra i 18 e i 35 anni di età) che ogni mattina si sono potuti svegliare con un obiettivo da perseguire e con un senso da dare alla loro giornata. Siamo stati al fianco anche di intere famiglie che hanno potuto vedere alleviato il loro carico emotivo legato alla difficoltà di elaborare la discrepanza fra figlio immaginato e figlio reale, a sentimenti di inadeguatezza e frustrazione dovuti alla mancanza di servizi e risorse nonché alla destabilizzazione psicologica dovuta alla riorganizzazione delle proprie abitudini che la presenza di un figlio con disabilità comporta. Non abbiamo voluto lasciarli soli nemmeno in quest’ultima fase di isolamento forzato legato all’emergenza sanitaria e siamo riusciti, grazie alla tecnologia, a entrare nelle case di ciascuno e garantire una nostra presenza e un nostro accompagnamento costante…oltre a tanti, tanti sorrisi!
Un lavoro sinceramente apprezzato anche dalla Regione Lazio, attraverso il suo referente (dott. Fabio Faina) che ci ha monitorato e seguito in ogni fase operativa in questi due anni di finanziamento e che non è voluto mancare nemmeno il giorno del suo compleanno al saluto finale che ci siamo dati tutti via Skype (https://www.youtube.com/watch?v=q9Vj5E_Zocg). Un lavoro stimato e atteso anche dalle autorità locali che hanno sempre preso parte alle nostre iniziative pubbliche.
Ci troviamo ora alla fine di una stagione di questa fantastica avventura, durata due anni, e non intendiamo arrenderci alle difficoltà legate all’assenza di finanziamenti pubblici per poter dare continuità a un sostegno che ci viene richiesto da più fronti, in primis dai ragazzi e dalle loro famiglie. Se un progetto è potuto iniziare quasi per caso sull’onda di una carica energetica positiva, ancor di più ora, carichi delle esplosive energie di vita che questi fantastici ragazzi ci hanno trasmesso in questi due anni non intendiamo sospendere ciò che nel tempo si è sviluppato in un vero e proprio programma: includere si può! Anzi si deve!! Con l’aiuto di tutti, noi ci saremo ancora!