Il lavoro di Dokita in Senegal, iniziato nel 2016, non è mai finito. Nel corso degli anni abbiamo attuato – grazie all’aiuto della Caritas Italiana e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – una serie di progetti finalizzati al miglioramento dell’offerta formativa attraverso i quali è stata realizzata una biblioteca e sono stati rinnovati gli arredi scolastici. Anche attraverso il sostegno dei donatori del Dokita siamo riusciti a mantenere attivo giornalmente il servizio della mensa scolastica grazie anche al progetto “Un orto per la scuola ‘Foua 2’: sistemi di agricoltura integrata per l’autosufficienza alimentare e lo sviluppo locale nella comunità di Ngueniene – Senegal” .
Il progetto è stato realizzato all’interno della scuola elementare FOUA 2, nella comunità rurale di Nguéniène (comune di M’bour, regione di Thiès). Con questo intervento stiamo dotando la scuola degli strumenti e delle necessarie conoscenze per avviare un’attività di orticultura e di allevamento avicolo, con il duplice scopo di garantire il soddisfacimento dei bisogni nutrizionali degli allievi e, in parte, delle famiglie. Rendendo la scuola autosufficiente dal punto di vista alimentare, desideriamo contribuire, nel lungo termine, all’autonomia alimentare della comunità locale. L’idea del progetto è quella di far ruotare le attività attorno alla preparazione a uso agricolo del terreno posseduto dalla scuola. Abbiamo l’obiettivo di garantire una sufficiente produttività delle colture, l’autosufficienza alimentare e al tempo stesso offrire agli studenti percorsi di sensibilizzazione all’agricoltura e alla buona alimentazione, offrendo una formazione specifica sui temi dell’agricoltura e dell’avicoltura ai genitori. Il coinvolgimento di componenti della comunità diviene è importante per ottenere un avvicendamento nella gestione del terreno, necessario ad assicurare la sua corretta sostenibilità. Nel lungo termine, la formazione pratica e teorica farà sì che, tramite l’acquisizione di competenze da parte delle famiglie dedite all’agricoltura, ogni nucleo familiare giunga all’autosufficienza alimentare.
Come ci conferma di frequente la nostra cooperante Priscilla Di Marco, lo staff locale e i collaboratori del Dokita sono molto affiatati e riescono sempre a trovare spazio, anche nei momenti più carichi di lavoro, per occasioni di ritrovo e di svago dedicati alle relazioni interpersonali. La forza per fare tutto questo arriva agli Operatori dall’aiuto donato dai sostenitori che continuano a credere in loro, arriva dai sorrisi e dalla gioia dei ragazzi che ricevono questo aiuto e non dimenticano di ringraziare ogni giorno per l’opportunità di cambiamento che insieme, operatori e donatori, riusciamo a dare loro.
Per questo chiediamo a tutti, sensibilizzati dall’appello di chi, come Priscilla, opera in Senegal: continuate a sostenerci e a seguirci. Insieme stiamo cambiando il futuro di questi ragazzi e delle loro famiglie.
Insieme a questo appello, Priscilla e i ragazzi della Scuola ci mandano il loro affettuoso saluto dal Senegal.
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Progetti Senegal: L’autosufficienza alimentare è possibile
Dokita nel 2016 ha dato inizio alle sue attività in Senegal e nel corso di questi anni ha sviluppato progetti nell’ambito della migrazione, creazione impresa, istruzione ed agricoltura.
Nel 2017 attraverso il progetto “Ponti: inclusione sociale ed economica, giovani donne, innovazione e diaspore” sono stati realizzati corsi di formazione professionalizzanti per ragazzi di età compresa dai 18 ai 30 anni provenienti dalle periferie della regione di Dakar ed è stata elaborata una campagna di sensibilizzazione sugli effetti della migrazione.
Dal 2018 ci stiamo occupando di agroecologia e lavoro comunitario attraverso il progetto “SOUFF – Terra: SOstegno e cosvilUppo per il raFForzamento della comunità di Linguère” che persegue i seguenti obiettivi:
- contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione nella regione di Louga, attraverso la promozione del ruolo della diaspora senegalese in Italia e di un modello imprenditoriale e di sviluppo locale sostenibile;
- incrementare e diversificare le attività generatrici di reddito a favore degli abitanti del dipartimento di Linguère, attraverso lo sviluppo di un agro-sistema che, grazie al coinvolgimento dell’imprenditoria locale e “di ritorno”, integri la protezione dell’ambiente e la lotta alla desertificazione. Il progetto prevede che, le oltre cento famiglie coinvolte nei lavori agricoli, potranno coltivare autonomamente pomodori, melanzane, peperoncini, bissap, fagioli e arachidi, moringa e tanti altri ortaggi al fine di trasformarli in conserve ed essiccati. Al termine, i prodotti realizzati saranno commercializzati nei principali mercati.
Ma il lavoro di Dokita in Senegal non finisce qui. Negli anni abbiamo sviluppato – grazie all’aiuto della Caritas Italiana e della Presidenza del Consiglio dei Ministri – una serie di progetti finalizzati al miglioramento dell’offerta formativa attraverso i quali è stata realizzata una biblioteca e sono stati rinnovati gli arredi scolastici. Anche attraverso il sostegno di voi donatori siamo riusciti a mantenere attivo giornalmente il servizio della mensa scolastica e quest’anno, grazie al progetto “Un orto per la scuola ‘Foua II’: sistemi di agricoltura integrata per l’autosufficienza alimentare e lo sviluppo locale nella comunità di Ngueniene – Senegal”, potremo dotare la scuola di un orto che permetterà l`autonomia di quest`ultima nella gestione del servizio di mensa e l’introduzione di un percorso formativo riguardo la nutrizione.
Sul tema nutrizione, l’Istituto di Ricerca Agricola Senegalese (ISRA), ha omologato otto nuove varietà di grano che si dividono in due categorie: il frumento tenero, ricco di glutine e proteina per la produzione del pane e il frumento duro adatto soprattutto alla produzione di pasta.
Il suddetto Istituto, ha tenuto ultimamente una conferenza dal titolo: “Il futuro del grano in Senegal”. In questa occasione, ha ricordato che la produzione mondiale si è attestata a circa 770 milioni di tonnellate nel 2021, pari a quasi il 28% della produzione totale di cereali, ben prima del riso. Il Senegal dipende interamente dalle importazioni e i suoi principali fornitori di grano sono la Russia (50,8%) e la Francia (37,9%), a seguire il Canada, la Lituania e l’Ucraina.
Per queste motivazioni, il Ministero dell’Agricoltura Senegalese ha deciso di coltivare grano per ridurre la dipendenza dalle importazioni di questo cereale, ma anche di incorporare i cereali locali nella lavorazione del pane (Pamiblé).
Con l’aumento dei prezzi mondiali del grano, dovuto alla pandemia di Covid-19 e alla guerra tra Russia e Ucraina, l’Africa deve assolutamente ‘trasformare i vincoli in opportunità’ perché solo l’autosufficienza alimentare potrà aiutare il continente ad uscire da questa situazione, rilevando che c’è il potenziale per farlo, grazie alla sua popolazione a maggioranza giovane, alle sue terre e alle sue acque.
In conclusione, il progetto Foua II, ci permetterà di iniziare a lavorare per combattere il fenomeno della malnutrizione e avrà come beneficiari, non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie.
La forza per fare tutto questo ci arriva da voi sostenitori che continuate a credere in noi, arriva dai sorrisi e dalle gioie dei ragazzi che il vostro aiuto lo ricevono e non dimenticano di ringraziarci ogni giorno per l’opportunità di cambiamento che riusciamo a dare loro.
Continuate a sostenerci e a seguirci. Un caro saluto dal Senegal.
Dokita nel 2016 ha dato inizio alle sue attività in Senegal e nel corso di questi anni ha sviluppato progetti nell’ambito della migrazione, creazione impresa, istruzione ed agricoltura. Nel 2017 attraverso il progetto “Ponti: inclusione sociale ed economica, giovani donne, innovazione e diaspore” sono stati realizzati corsi di formazione professionalizzanti per ragazzi di età compresa dai 18 ai 30 anni provenienti dalle periferie della regione di Dakar; inoltre è stata elaborata una campagna di sensibilizzazione sugli effetti della migrazione con la realizzazione finale di una canzone comprensiva di videomusicale.
Dal 2018 ci stiamo occupando di agroecologia e lavoro comunitario attraverso il progetto “SOUFF – Terra: SOstegno e cosvilUppo per il raFForzamento della comunità di Linguère” che terminerà a giugno 2021 e che persegue i seguenti obiettivi:
– contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione nella regione di Louga, attraverso la promozione del ruolo della diaspora senegalese in Italia e di un modello imprenditoriale e di sviluppo locale sostenibile;
– incrementare e diversificare le attività generatrici di reddito a favore degli abitanti del dipartimento di Linguère, attraverso lo sviluppo di un agro-sistema che, grazie al coinvolgimento dell’imprenditoria locale e “di ritorno”, integri la protezione dell’ambiente e la lotta alla desertificazione.
Il progetto prevede inoltre che le oltre cento famiglie coinvolte nei lavori agricoli potranno coltivare autonomamente pomodori, melanzane, peperoncini, bissap, fagioli e arachidi, moringa e tanti altri ortaggi. I prodotti potranno poi essere trasformati in conserve o essiccati. Al termine, i prodotti realizzati saranno commercializzati nei principali mercati.
Ma il lavoro di Dokita in Senegal non finisce qui. Un altro progetto a cui teniamo molto è l`implementazione della scuola presente nella regione di Thies, comune di Ngueniene, “ Foua2” scuola nella quale si è intervenuti attraverso progetti Micro Caritas aventi come focus il miglioramento dell’offerta formativa con i quali si è potuto realizzare la biblioteca e rinnovare gli arredi scolastici. Attraverso il sostegno di voi donatori siamo riusciti a mantenere attivo giornalmente il servizio della mensa scolastica; inoltre quest’anno grazie al progetto “Un orto per la scuola ‘Foua 2’: sistemi di agricoltura integrata per l’autosufficienza alimentare e lo sviluppo locale nella comunità di Ngueniene – Senegal” si potrà dotare la scuola di un orto che permetterà l`autonomia di quest`ultima nella gestione del servizio di mensa e l`introduzione
di un percorso formativo riguardo la nutrizione. Questo ci permetterà di combattere il fenomeno della malnutrizione e avrà come beneficiari, non solo gli studenti, ma anche le loro famiglie.
Come ci conferma spesso la nostra cooperante Priscilla Di Marco, lo staff locale e i collaboratori Dokita sono molto affiatati e riescono sempre a trovare spazio, anche nei momenti più carichi di lavoro, per momenti di ritrovo e svago dedicati alle relazioni interpersonali.
Purtroppo, le stringenti misure adottate per il contenimento Covid-19 hanno rallentato le giornate di lavoro ed hanno quasi completamente
annullato i momenti di svago. Ci racconta Priscilla che si riusciva a non essere sopraffatti dal tempo ma era facile “dominarlo”. Oggi invece a causa del coprifuoco e delle limitazioni le giornate sembrano essersi accorciate e serve molto più impegno, comprensione e creatività per realizzare attività e progetti. Per fortuna, grazie al lavoro svolto in precedenza, stiamo riuscendo a tenere sotto controllo la realizzazione dei progetti senza perdere di vista gli importanti obiettivi.
“La forza per fare tutto questo ci arriva da voi sostenitori che continuate a credere in noi, arriva dai sorrisi e dalle gioie dei ragazzi che il vostro aiuto lo ricevono e non dimenticano di ringraziarci ogni giorno per l’opportunità di cambiamento che riusciamo a dare loro. Continuate a sostenerci e a seguirci. Un caro saluto dal Senegal.”
Da due anni Dokita è partner del progetto Ponti, promosso dalla ONG ARCS in Senegal per sostenere i piccoli produttori nella lotta contro la desertificazione, lo spopolamento e per differenziare le attività produttive.
Storicamente luogo di immigrazione dall’Africa Occidentale, il Senegal è ormai diventato un paese d’emigrazione. Tra i fattori che spingono a migrare, la scarsità di opportunità di impiego dignitoso, i cambiamenti climatici, la desertificazione e il conseguente deterioramento dell’ambiente. Dalle statistiche demografiche si evince che il 70% della popolazione ha meno di 30 anni e nella fascia d’età dai 20 ai 54 anni c’è un evidente deficit di popolazione maschile che migra altrove. Inoltre, un grave problema sociale è quello dei Talibè: minori provenienti da famiglie povere in aree rurali che vengono affidati alle Daara (scuole coraniche) e in cambio di vitto e alloggio sono costretti a mendicare. Infine, la discriminazione di genere nell’attribuzione di incarichi professionali qualificati e la scarsa capacità di assorbimento del mercato del lavoro ostacolano l’impiego femminile.
Questi giorni conclusivi del progetto sono ricchi di occasioni festa e di condivisione in cui, insieme ai partner di progetto, ai produttori, e alle tante organizzazioni della società civile attive sul territorio e alle autorità locali (Comuni, Camere dei Mestieri, ANPEJ) coinvolte nel percorso, abbiamo voluto creare una vetrina per portare a conoscenza delle comunità i risultati concreti del lavoro svolto insieme.
È stata un’occasione di scambio per capire insieme da dove ripartire, interrogandoci sui diversi ruoli degli attori coinvolti nella promozione di dinamiche di sviluppo locale.
Progetto ponti: inclusione sociale ed economica, giovani donne, innovazione e diaspore
Storicamente luogo di immigrazione dall’Africa Occidentale, il Senegal è ormai diventato un paese d’emigrazione. Tra i fattori che spingono a migrare, la scarsità di opportunità di impiego dignitoso, i cambiamenti climatici, la desertificazione e il conseguente deterioramento dell’ambiente. Dalle statistiche demografiche si evince che il 70% della popolazione ha meno di 30 anni e nella fascia d’età dai 20 ai 54 anni c’è un evidente deficit di popolazione maschile che migra altrove. Inoltre, un grave problema sociale è quello dei Talibè: minori provenienti da famiglie povere in aree rurali che vengono affidati alle Daara (scuole coraniche) e in cambio di vitto e alloggio sono costretti a mendicare. Infine, la discriminazione di genere nell’attribuzione di incarichi professionali qualificati e la scarsa capacità di assorbimento del mercato del lavoro ostacolano l’impiego femminile.
Le attività previste dal progetto hanno l’obiettivo d’incoraggiare lo sviluppo locale sostenibile per il miglioramento delle competenze e la creazione di opportunità di impiego, soprattutto imprenditoria femminile. Le attività imprenditoriali supportate si propongono di promuovere e dare maggiore slancio a specifici settori economici che rappresentano sia un forte potenziale in termini di aumento del reddito, sia contribuiscono allo sviluppo di attività nuove.
- Favorire l’acquisizione di competenze e promuovere la micro-imprenditoria e l’impiego dei gruppi più vulnerabili (giovani e donne) per creare nuove opportunità di lavoro e di investimento in settori produttivi ed economici sostenibili e ad alto valore aggiunto.
- Facilitare il trasferimento di competenze e di capacità professionali e finanziarie delle diaspore nei settori economici identificati.
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INFORMAZIONI PROGETTO
Supporto nutrizionale per gli alunni della scuola elementare di Foua
Foua è un piccolo villaggio situato in una zona rurale del comune di Ngueniene, a 20 km a est di Joal. La maggioranza della popolazione del comune vive prevalentemente di agricoltura di sussistenza. Solo una piccola parte dei lavoratori si sposta quotidianamente, in calessi, verso la costa, per lavorare a giornata come pescatori, muratori o come colf.
La pianura semi-arida e il clima particolarmente duro, fanno si che la coltivazione sia possibile solo durante la stagione umida, che dura circa 4 mesi l’anno. Ciò comporta gravi difficoltà per gli abitanti, che difficilmente riescono ad avere una dieta varia e bilanciata. Le conseguenze più dannose sono riscontrabili tra l’infanzia con un’alta incidenza di malnutrizione prodotta dalla monotonia alimentare.
Una altro grave problema è quello dell’istruzione primaria. La scuola pubblica di Foua, accoglie i bambini e le bambine di vari villaggi limitrofi, alcuni dei quali fanno vari chilometri a piedi per giungervi. Purtroppo, i tassi d’iscrizione sono molto bassi e l’abbandono scolastico frequente, soprattutto tra le bambine. Le famiglie danno la priorità ai lavori domestici, che le bambine devono svolgere quotidianamente, piuttosto che alla loro istruzione.
Nel 2015 la scuola pubblica di Foua, è stata privata della sovvenzione del Programma Alimentare Mondiale, trasferito dal Governo nella regione di Casamance, per rispondere ad un’emergenza derivata dal conflitto armato per l’indipendeza della Regione. Andare regolarmente a scuola digiuni fa si che i bambini non abbiano l’energia sufficiente per concentrarsi e partecipare alle lezioni. Questo sta provocando un abbassamento del rendimento scolastico degli alunni, assenze, malattie e abbandono scolastico.
I bambini contano molto su quel pasto, principale fonte di nutrimento della giornata. Ricevendo pasti gratuiti a scuola, i bambini hanno a disposizione il cibo di cui hanno bisogno per concentrarsi sulle lezioni.
Il pranzo della mensa scolastica, è uno straordinario incentivo per le famiglie, che saranno maggiormente incoraggiate a mandare i loro figli in classe, favorendo soprattutto la scolarizzazione delle bambine. Inoltre, in questo modo i bambini frequentano la scuola, il che li aiuterà a sfuggire alla povertà e alla fame.
Venuta a conoscenza di tale problematica, Dokita ha deciso di portare avanti un progetto di supporto nutrizionale con l’obbiettivo di fornire un pasto quotidiano ai bambini della scuola elementare pubblica di Foua, per tutta la durata dell’anno scolastico.
La scuola è già provvista di una cucina e una dispensa di stoccaggio per gli alimenti e di tutte le attrezzature necessarie alla distribuzione del cibo. Il progetto si fa carico di fornire gli alimenti quali riso, olio, pesce, sale, verdure, ecc. I pasti vengono preparati dalle mamme dei bambini, o dalle donne della famiglia, che si organizzano per la preparazione del cibo a turno.
I primi anni di vita di un bambino sono fondamentali per quanto riguarda la nutrizione. Un bambino raddoppia la sua altezza tra i 2 e i 12 anni di età e una corretta alimentazione è assolutamente essenziale per la salute e il benessere futuri.
I programmi di alimentazione nelle scuole svolgono un ruolo importante nella lotta alla malnutrizione.
240 bambini tra i 6 e i 12 anni
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INFORMAZIONI PROGETTO
UNA BIBLIOTECA PER LA SCUOLA PRIMARIA “FOUA 2”
Una biblioteca per la scuola elementare di "Foua 2"
La comunità rurale di Nguéniène è situata a circa 100 km a sud di Dakar e raggruppa 25 villaggi. La maggioranza della popolazione, composta da circa 35.000 persone, vive di agricoltura e di pastorizia. Solo una piccola parte dei lavoratori si sposta quotidianamente verso la costa, per lavorare a giornata come pescatori, muratori o come colf.
Dal 1996, con la legge di decentralizzazione, la comunità di Nguéniène ha assunto la responsabilità della gestione delle scuole primarie. La devoluzione delle competenze non è stata però accompagnata da un trasferimento sufficiente di risorse economiche, e da ciò deriva la precarietà delle scuole locali. In questa area esistono attualmente 24 scuole primarie, di cui 11 a ciclo completo (che comprendono 6 classi) e 13 a ciclo incompleto (con meno di 6 classi).
La scuola pubblica primaria Foua 2 è nata come una piccola scuola elementare in un recinto con tetto di paglia, una lavagna, pochi banchi e qualche gesso. Oggi la scuola ospita circa 240 bambini, abitanti dei diversi villaggi distribuiti nella comunità. Gli alunni sono divisi in 5 aule e assistiti da 5 insegnanti che lavorano per 6 classi, ognuna delle quali composta da circa 40/60 alunni. La scuola è anche provvista di un pozzo, un locale per stoccare il cibo e preparare i pasti e due servizi igienici.
Dokita, con la partecipazione di Caritas Italia, ha avviato un progetto che mira alla realizzazione di una biblioteca all’interno della scuola di Nguéniène, necessità espressa dagli insegnanti della scuola stessa, con i quali è stato deciso di attrezzare una delle aule, la più spaziosa, con una ampia libreria nella quale conservare libri di lettura per ragazzi ed il materiale didattico comune. I bambini avranno così la possibilità di avvicinarsi alla lettura ed allargare le proprie conoscenze.
Oltre alla costruzione e al rifornimento della biblioteca, il progetto prevede anche la formazione dei 5 insegnanti sulla corretta gestione della stessa e l’organizzazione di un servizio di prestito dei libri per bambini.
Il progetto si inserisce in un più ampio intervento di Dokita a favore di questa scuola, già intrapreso attraverso un supporto nutrizionale che prevede la distribuzione di un pasto quotidiano agli alunni della scuola per tutta la durata dell’anno scolastico. Si prevede inoltre di realizzare un muro di cinta che permetterà di allontanare animali domestici e selvatici dal cortile, di un pozzo più profondo di quello attuale con una capacità di ricarica migliore, specialmente per affrontare la stagione secca.
240 bambini tra i 6 e i 12 anni
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