Dokita opera in Nigeria dai primi anni ’90 nell’ambito dell’assistenza ai minori e dell’educazione.
Dokita sostiene le attività del Centro Blessed Luigi Maria Monti, gestito dai padri della Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione,tramite un progetto di adozione a distanza che offre un servizio residenziale, supporto nutrizionale, istruzione scolastica e assistenza sanitaria a più di 50 bambini in difficoltà.
Dal 2017, inoltre, Dokita è impegnata in un progetto di ristrutturazione ed avvio delle attività della scuola materna-primaria Beato Luigi Maria Monti a Lagos.
La Nigeria non è soltanto il Paese più popolato del continente africano, ma anche uno dei più ricchi, almeno in teoria. Presenta le contraddizioni socio-economiche tipiche del continente: da un lato è il maggiore produttore di petrolio ed è l’ottavo esportatore mondiale, dall’altro la sua gente vive in condizioni di estrema ignoranza, con scarse speranze per il futuro.
Il ricco patrimonio naturale è sempre stato causa di conflitti e massacri per il Paese, fin dal 1960, in particolare per la gestione dell’estrazione petrolifera. Dopo due colpi di stato, una guerra civile disastrosa e una lunga serie di regimi militari, oggi la Nigeria è un Paese ad altissimo rischio, sia per il malcontento generale, sia per i continui scontri politici legati alla divisione dei proventi del petrolio; quest’ultimo dà vita a un giro di affari di circa un miliardo di dollari all’anno. Il Paese si ritrova a dover riformare un sistema di redistribuzione delle risorse tra i peggiori al mondo: secondo la Banca Mondiale, infatti, a causa della corruzione, l’80% delle entrate provenienti dal petrolio e dal gas vanno all’1% della popolazione, mentre il 70% della popolazione sopravvive con meno di un dollaro al giorno. La Nigeria resta un Paese basato sull’agricoltura, la pesca e la pastorizia: solo il 10% della popolazione si dedica all’industria. L’estrazione del petrolio, inoltre, sta causando gravi danni ambientali, come l’inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua, privando intere comunità della loro unica fonte di sostentamento.
Con circa 250 gruppi etnici, la Nigeria è caratterizzata da una grande varietà culturale. La questione etnica è sempre stata viva all’interno del Paese e oggi si intreccia con il problema della gestione delle risorse economiche e della condivisione del potere politico-militare tra il nord musulmano e il sud cristiano. Nel tentativo di dare maggiore rappresentanza ad ogni singola etnia, il Paese ha subìto negli anni una forte frammentazione territoriale, passando da tre macro-regioni nel periodo post-indipendenza a ben 36 Stati. Negli ultimi anni, esponenti dell’integralismo islamico hanno dato vita a numerosi attentati contro i cristiani, nel tentativo di spingerli a lasciare il territorio settentrionale, nel quale si trovano in minoranza.