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Crisi umanitaria in Congo, quasi un milione gli sfollati

Secondo il rapporto del Consiglio norvegese per i rifugiati (Nrc), nell’ultimo anno nella Repubblica Democratica del Congo il numero di profughi ha superato quello registrato in Siria e in Iraq.

Sono 922mila gli sfollati nell’ultimo anno nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), un numero superiore a quello registrato in Siria e in Iraq. A dirlo è il rapporto del Consiglio norvegese per i rifugiati (Nrc), secondo cui nel 2016 sarebbero 824mila i profughi in Siria e 659mila in Iraq. Si tratta del più alto numero di spostamenti forzati causati da conflitti mai registrato in un solo anno.

Chi scappa per mettersi in salvo dagli scontri in corso tra milizie ribelle e forze di sicurezza governative deve attraversare a piede le foreste, arrivando senza cibo e acqua alla frontiera. Solo nelle ultime settimane sarebbero oltre 11mila le persone che hanno oltrepassato i confini dell’Angola, fuggendo dalle violenze a Kasai, provincia centrale del Congo. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha ottenuto l’apertura delle frontiere da parte dell’Angola e ora sta negoziando con il governo l’apertura di nuovi centri di accoglienza.

Nonostante la difficile situazione, Dokita continua ad operare in Congo sostenendo due case di accoglienza per i minori un istituto scolastico che accompagna i ragazzi dalle scuole elementari fino alla maturità. Dal 1999 è stato avviato un programma di sostegno a distanza rivolto ai bambini di strada, mentre nel 2006 è stato costruito il poliambulatorio Ngondo Maria (a Makala), grazie al progetto di ampliamento co-finanziato da Dokita Trenito Alto Adige e dalla Provincia Autonoma di Trento.

 

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