Dokita opera in Honduras dai primi anni del 2000 e la prima area d’intervento è stata la Capitale, Tegucitalpa, caratterizzata da grande povertà, esclusione sociale e altamente soggetta a disastri naturali, quali uragani e alluvioni.
Le prime attività sono state avviate nelle baraccopoli diCataluna, Emanuel e FuerzaUnidas, caratterizzate da assenza di acqua potabile, reti fognarie e ambulatori. I progetti si sono concentrati quindi nell’ambito sanitario e idrico, che in prevenzione dei disastri naturali. In particolare sono state realizzate attività di costruzione di ambulatori sanitari e di formazione di medici nei villaggi vicini alla grande discarica della città, costruzione di latrine nelle aree marginali più povere, realizzazione di centri di accoglienza post-disastro e formazione di equipe di pronto intervento per i disastri naturali.
Nel 2015 Dokita ha operato presso il Penitenziario Maschile di Tegucigalpa attraverso un intervento volto al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti, tramite azioni di ristrutturazione edile, riabilitazione dei carcerati e formazione professionale delle guardie carcerarie.
Infine nel 2016 è stato avviato il progetto “Minori e Giustizia” volto a promuovere percorsi di pena alternativi al carcere per minori in conflitto con la legge, migliorare il sistema della detenzione preventiva e incrementare le opportunità di riabilitazione dei giovani.
L’Honduras è un Paese caratterizzato dagli estremi; oltre ad essere tra i Paesi americani più poveri, è anche uno tra i più violenti: presenta, infatti, un tasso di criminalità molto alto, legato al traffico di cocaina.
Negli anni Sessanta in Honduras ha avuto inizio una lunga dittatura militare, che col tempo ha destabilizzato l’economia e aumentato la disoccupazione. Da allora si è succeduta una serie di episodi violenti, culminati in un colpo si stato nel 1974. Una nuova presidenza ha portato alla nascita di una Costituzione nel 1982, ma gli accenni di apertura democratica non hanno avuto grande rilevanza per la vita del Paese; al contrario, hanno portato a una fase di terrore, e successivamente a scontri e conflitti interni.
Gli anni Novanta hanno visto il tentativo di agire per il cambiamento e il rinnovamento della politica economica, ma i risultati non sono stati quelli sperati, complice anche un disastroso uragano che nel 1998 ha distrutto il Paese, diventando subito uno dei peggiori disastri mai vissuti nella storia americana. Nel 2009 un nuovo colpo di stato militare, giustificato come un atto di difesa nei confronti della Costituzione, ha rinnovato il governo.
Tuttora le organizzazioni internazionali riconoscono la forte presenza nel Paese di repressione e attività criminali, per quanto una gran quantità di violazioni dei diritti umani e di crimini contro l’umanità rimangano nell’ombra.
La popolazione è in prevalenza meticcia; le comunità di anglofoni, risalenti al periodo in cui l’Honduras era colonia britannica, hanno conservato le tradizioni. Sono presenti gruppi asiatici (cinesi e giapponesi), mediorientali, spagnoli e statunitensi. La popolazione indigena è comunque presente, con numerose tribù, che vivono in una condizione di estrema povertà e di integrazione sociale nulla. La religione più diffusa è quella cattolica, seguita da piccole percentuali di protestanti, musulmani ed ebrei.